La mia opera, un dono a Lucio Dalla

Per presentare il concorso Humanity Music Festival in omaggio all’arte della musica e della letteratura di Lucio Dalla, l’Associazione La Decima, ha proposto a Mara Napoleoni di realizzare un ritratto inedito dell’artista.
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Per presentare il concorso Humanity Music Festival in omaggio all’arte della musica e della letteratura di Lucio Dalla, l’Associazione La Decima, ha proposto a Mara Napoleoni di realizzare un ritratto inedito dell’artista (Acrilico su tela, 40×50) che fosse la base per la comunicazione dell’evento. Non una scelta a caso, quella della proposta a Mara Napoleoni, ma derivante dal legame tra un artista e una sua fan, nonostante creda che il termine ‘fan’ per descrivere il rapporto tra Dalla e Napoleoni, costruito in tanti anni di vita, sia fortemente riduttivo. Non si è trattato infatti, solo di forte ammirazione, passione o interesse di una ragazzina diventata donna e madre, verso Dalla, ma di un sentimento che lega le vite attraverso l’arte e attimi di condivisone che si fanno eterni nel percorso personale di vita. Eterni perché nelle parole e nella musica di Lucio Dalla, Napoleoni lascia respirare l’essenza della propria esistenza.

Ritratto inedito di Lucio Dalla (acrilico su tela 40×50)

Le hanno detto che la sua opera è molto bella?

In molti. Si. E ne sono fiera perché in realtà disegnare e dipingere non è la mia professione, ma la mia passione. Decoro maglie, cappelli e su altri materiali. Ma non è il mio lavoro.

Aveva mai realizzato un’opera che ritraesse Lucio Dalla?

Mai, seppur fosse nelle mie intenzioni da anni. La richiesta de La Decima è arrivata come un segno del destino.

Parliamo di lui.. del grande Lucio Dalla. A quanti anni si è avvicinata alla sua arte?

Da adolescente. La prima canzone che ho ascoltato e di cui mi sono subito innamorata, è stata ‘L’anno che verrà’. Allora come oggi, trovo la speranza di un futuro migliore per tutti in questa canzone.

Da quegli anni come è cresciuto il suo affetto per lui?

Ho iniziato a seguire tutti i concerti che potevo. Da quando leggevo i manifesti che li annunciavano, a oltre due  settimane dopo averne preso parte, ero carica di adrenalina e di vita.

Arriva il momento di conoscerlo..

Ad ogni concerto lo avvicinavo. E lui era dolcissimo. Quando mi parlava, prendeva le mie mani tra le sue. Le occasioni di incontro sono state tante. Una di queste, gli feci dono di una maglia e cappello che dipinsi per lui. Mi disse ‘posso ringraziarti con un bacio?’. Me ne ha dati due. Era il 2000 e successe al concerto di Jesi.

Nel 2001 un fatto particolare. Ce lo racconta?

E’ nato mio figlio che abbiamo chiamato Lucio, in onore di Dalla. In uno dei concerti glielo dissi. Lui rispose ‘il mio nome vero è Leonello. Lo avresti chiamato così se lo avessi saputo?’ Scoppiammo a ridere. Non so se fosse vero del nome, ma è stato simpaticissimo.

Come ha vissuto la sua morte improvvisa?

Con lo stesso dolore con cui si vive la dipartita di un amico. Dalla per me era questo. Un amico è chi ti aiuta a  superare i momenti difficile. Chi ti insegna a guardare tutte le cose materiali e immateriali, da un’altra prospettiva. L’amico ti ricorda che tutti cadono, tutti soffrono e tutti possono tornare a sorridere. Questo ha fatto e continua a fare, Lucio Dalla con me attraverso la sua musica, i testi della sue canzoni e tutti i pensieri che ha lasciato nelle interviste. Oltre che in ogni espressione degli occhi che ho avuto il privilegio di cogliere.

Dove nasce l’acrilico su tela realizzato per il concorso?

E’ arrivato dal cuore. Un cuore ispirato e pensante solo a lui. Non concepisco quest’opera come un disegno, ne’ come una commissione, ma come un attimo eterno della vita di Lucio. Un dono che ho avuto l’onore di potergli fare a fronte dei tanti doni che lui mi ha fatto nella vita.

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